Le dottrine economiche nella cultura italiana.

Premessa
Gli ambiti entro cui la trattazione del pensiero economico italiano si viene a collocare, nella presente opera, impongono criteri e limiti che non possono essere elusi. Siccome sono contrario a quelle lunghe prolusioni atte più a stancare il lettore che a precisare convenientemente l'organamento della materia, ho ritenuto più utile indicare semplicemente la struttura degli argomenti e limiti cronologici.
È ancora necessaria una precisazione. Dati i criteri e i limiti generali dell'opera complessiva altrove indicati, E che possiamo riassumere nell'intento di ricostruire la storia della civiltà italiana nelle sue manifestazioni, e tenuto conto del fatto che per alcuni settori si tratta di un campo finora inesplorato, si è cercato qui di dare un quadro dell'evoluzione del pensiero economico della civiltà italiana senza tralasciare quello ricco patrimonio di pensiero che ha caratterizzato la nostra storia ancor prima della sua formazione in Stato nazionale. Ho cercato altresì di correlare il più possibile le dottrine economiche allo sviluppo del pensiero filosofico e all'andamento delle altre scienze umane, Al fine di permettere la maggiore interazione possibile fra le varie branche del sapere umano, che, credo, lungi dall'essere un caleidoscopico insieme di monadi, somiglia ad una galassia dotata di un processo vitale che vede interessate tutte le sue componenti. Ho cercato quindi di rimanere a mezzo, fra l'estremo di chi, privilegiando l'aspetto di campo filosofico, tralascia l'evoluzione della disciplina da quando si è fatta campo specifico di indagine (dopo cioè il positivismo), e l'estremo opposto di chi attribuisce valore soltanto all'ultimo secolo. Questa scelta, ripeto, trae motivo dagli ambiti dell'opera in cui trova sede, da null'altro. Le metodologie e i criteri scelti sono quelli della storia del pensiero.

Gli ambiti concettuali dell'età medievale.
Ricchezza e povertà; produzione e distribuzione; l'utile collettivo; valore, prezzo e interesse

L'arcobaleno delle età di mezzo (meglio sarebbe il francese arc-en-ciel, proprio per la tensione celeste che in tale termine è contenuta): così si potrebbe definire, in una declinazione al plurale, la scansione delle riflessioni e delle sistemazioni che hanno caratterizzato l'Occidente medievale. Con il passare dei secoli si sfumano le tinte del passato, via via che si procede dapprima verso la definizione della nuova società agraria e poi verso la rinascita delle città e l'evoluzione delle classi urbane. Gli schemi e le concettualizzazioni si sovrappongono per trasmutarsi in modo quasi impercettibile.
In tal maniera, le concezioni che riguardano il problema economico procedono all'interno del generale impianto teologico che contraddistingue questa era del pensiero umano, universalistica e sincretistica. Perciò, né  possiamo delimitare in area italiana l'analisi del pensiero economico dell'età medievale, né possiamo ritenere che esso abbia vita autonoma.
Come è noto, furono i grandi teologi e padri spirituali della società cristiana che si occuparono del problema che qui ci riguarda, in un processo che vede la predicazione del messaggio evangelico diffondersi e confrontarsi con le nuove realtà storiche e sociali, fino a trovare, in itinere, diverse " sistemazioni".

La transizione

Con il dissolversi della civiltà antica si preparano le condizioni per una nuova strutturazione sociale. È questa la fase in cui, con lo spopolamento delle città e l'affermarsi dell'economia agraria, si rende necessario trovare i punti di mediazione tra i principi morali che devono presiedere al nuovo complesso sociale E l'eredità delle antiche istituzioni romane. Il quadro sociale, reso assai complesso dall'irruzione delle popolazioni germaniche, attraversa, quindi, una fase di instabilità, per la difficoltà di assimilazione di entrambi i fattori. All'evangelizzazione delle masse rurali si associa la estraneità dei barbari alle leggi del diritto romano. In quest'opera si troverà impegnato Severino Boezio (c. 480-524/5); nel De consolatione philosophiae, egli sostiene che le ricchezze non sono un mezzo adatto all'ottenimento della felicità, data la caducità dei beni che si possiedono.
Ritroviamo lo stesso concetto in Aurelio Cassiodoro (circa 477-565/70) la cui intensa attività di statista al servizio dei re goti si connota per l'adozione di un sistema che appariva una mediazione fra principi di liberismo economico ed esigenze di salvaguardia dei deboli da ogni sopruso. L'esperienza della romanità trova ancora in entrambi i pensatori la propria vita Rita, come elemento di conduzione "politica" dello Stato.
Di poco posteriore, appare rilevante, in questa fase transitoria, la figura di Gregorio magno (circa 540-604), Con il suo tentativo di trovare le forme di mediazione tra i principi morali, il diritto romano e le cupe esigenze dei tempi, caratterizzati dall'eclisse dei fatti economici. Segno chiaro degli ambiti concettuali, però, risulta la generale condanna della cupidigia, ed in particolare dell'usura. Basti qui ricordare il precetto del concilio di Orleans Del 528: "omnino omnibus interdictum est ad usuram aliquid dare", che nessuno presto per interesse.
È questo un tema classico del pensiero medievale, che vedremo più volte ribadito e che avremo occasione di trattare più avanti. Possiamo, in definitiva, concludere che in questa prima fase delle età di mezzo si venga a delineare un principio generale, ispirato alla patristica, che vede la Chiesa impegnata nella precisazione delle norme morali che regolano il comportamento degli uomini, sia nel divieto di usura, sia, soprattutto, in quella regola generale che vede prevalere l'interesse collettivo su quello individuale. La società del " dover essere ", nella realizzazione storica del cristianesimo, anela all'uguaglianza nel necessario; ma, dato che la comunità dei beni, la comunione evangelica, non è ancora realizzata, se si deve guadagnare, ciò avvenga solo ai fini della redistribuzione. Ma questo messaggio,questa mediazione rivolte al gregge delle anime, non può valere per le schiere dei pastori: