Alba del 21 luglio 1969
Il volto e i sorrisi dell'astronauta di Trento, città che mi ha dato i natali, mi hanno evocato, per un accostar di pulsioni che qui è inutile dire, non tanto la contesa spaziale degli anni in cui avevo vissuto là, quanto l'estate dello sbarco sulla Luna. In quell'alba con cari amici di scuola, campeggiati alla selvaggia su di una piazzuola all'uscita della galleria di Bonassola, che sovrasta ancor oggi gli scogli, ci auguravamo la maturità.
Versione prima
21 luglio 1969: Bonassola
"Sulla terra e sulla Luna"
Sai, la luce nell’alba improvvisa
è un sussulto, un tremito in cielo,
che ti svela
la tua identità e rivela
le sue verità.
Al fischio del treno che stride,
Si levan le fole del vento
notturno,
ritrovan la pace, se il treno
lontano si tace.
L'uomo, in questo luglio di luce
che splende in un buio di stelle,
sussurra
sul suolo lunare un silenzio
spettacolare.
Versione terza
21 luglio 1969: Bonassola
"Sulla terra e sulla Luna"
Sai, la luce nell’alba improvvisa
è un sussulto, un tremito in cielo,
un sospiro nell'immensità.
Al fischio del treno che stride,
svaniscon le fole del vento
notturno, le tue verità.
Ma l'uomo, in questo luglio di luce
cammina in un buio di stelle,
nel sogno della volontà.
Il tempo era dolce, i pensieri flettevan veloci verso la storia e le storie d'amore. Era magico svegliarsi alle prime luci e scendere in quel mare che aveva borbottato per tutta la notte. Notte "spaccata" dal Trans Europa Express, che devastava il silenzio notturno, strepito efferato in un tremar di terra e rotaie.
Quel giorno guardammo nel cielo la discesa lunare.
In questi versi ritornano quei fatti: propongo qui tre versioni.
Versione seconda
Bonassola: alba del 21 luglio 1969
"Sulla terra e sulla Luna"
Una luce improvvisa
nell'alba,
un sussulto ed un tremito
in cielo;
passa l'ombra
del treno che stride,
scema il vento
del treno che va;
luglio audace
in un buio di stelle,
il sussurro dell'uomo
lunare,
passa l'ombra
del treno che stride
scema il vento
del treno che va
se ne vanno
le fole del cuore
nel silenzio
nell'infinità.
Passa l'ombra
del treno che stride
scema il vento
del treno che va