Charivari: l'orda selvaggia e le cacce rituali

Maurizio Cuccu

Charivari. L'orda selvaggia e le cacce rituali, in

Abstracta, anno II, marzo 1987, Nuova Stile Regina Editrice, Roma


Ripercorrere a ritroso l'enigma dello charivari significa inseguire nel tempo le età della storia, restituire alla memoria una pagina essenziale del codice collettivo. Oggi lo charivari è soprattutto un rito folklorico legato alle seconde nozze. Un tempo metteva in scena l'orda scatenata dei cacciatori selvaggi; ma il campo privilegiato, se non esclusivo, dello charivari era la sfera dei rapporti sessuali, il ristabilimento della legge non scritta, del codice primordiale.

Ancora vivo nella memoria collettiva e, talvolta, nella pratica rituale folklorica, lo charivari (termine francese, che si pronuncia sciarivari', ormai ampiamente diffuso per indicare il rito folklorico di cui tratteremo) si presenta -residualmente- come rumoroso corteo notturno che contesta pubblicamente le seconde nozze, il matrimonio dei vedovi.

Una schiera di giovani del paese, guidati da un capitano, si recano sotto la dimora della coppia di sposi e producono un fracasso indescrivibile, simulando canti e oscenità fastidiose, assordanti. Talvolta, ancora, il rituale si compie con una cavalcata sull'asino, rivolti verso la coda, che colpevoli devono sopportare percorrendo il paese.

E la storia si ripete un po' dovunque: dalla Francia all'Inghilterra, dalla Germania l'Italia, Olanda Grecia Spagna e altre nazioni ancora.

Questo spezzone di vita folklorica ci appare così, di primo acchitov, con un curioso retaggio della festività popolare, ma è soltanto il residuo di qualcosa di assai più profondo che rievoca la legge primordiale, attraverso i secoli e i millenni, conducendoci fino ai tempi della legge non scritta, i tempi degli uomini-bestia, dei lupi mannari e dei guerrieri selvaggi che invadevano lo spazio urbano, destando terrore e morte, infrangendo ogni legge.

Paura primordiale della foresta, da cui escono I mostri, e di riunire reazione del villaggio si mescolano, si confondono e si sovrappongono, dando vita ad una rappresentazione drammatica, che ripercorre le varie età  della nostra civiltà. Il linguaggio della rituale, decifrato, diviene, dunque, il manuale attraverso cui leggere le gestualità collettivo, risalendo all'immaginario sociale e dirà ancora al mito originario che infrange e fonda la legge contemporaneamente. Percorrere a ritroso l'enigma dello charivari significa, pertanto, inseguire-nel tempo lunghissimo-le età della storia, restituire alla memoria cosciente una pagina essenziale del codice collettivo.

E viene una pagina scritta, consegnata la memoria della società, laddove la veloce storia dei nostri giorni sta tracciando la parola fine, demolendo gli ultimi ruderi e disperdente residui. L'antico ordine antropologico sta morendo, la sua agonia lascia tracce sparse che vanno raccolte. Ma non è un lavoro di restauro. Significa vedere ciò che non siamo più.

Lo charivari mette in scena l'orda scatenata dei cacciatori selvaggi. Possiamo riconoscere nelle varie verso i - moltissime - che abbiamo a disposizione, ordinate da antropologi e storici del folklore, tutti i segni e i tratti caratteristici che contraddistinguono il "linguaggio" del rituale.....

CONTINUA NELL'ARTICOLO